lunedì 3 agosto 2020

Il terzo mese dell'inondazione

"Un thriller dal ritmo incalzante, il fascino dell'archeologia e della ricostruzione storica.
Misteriose morti e furti di mummie sconvolgono la vita di un villaggio dell'antico Egitto ma, dopo 3400 anni, l'amore e il mistero porteranno i protagonisti del romanzo a scoperte sensazionali."

           Prima edizione                                     Seconda edizione                                           Terza edizione


Prima edizione    


Un'autorevole scrittrice di romanzi "gialli", Aghata Christie, forte dell'esperienza di un insigne archeologo, il marito, aveva ambientato una vicenda, ricca di mistero e delitti, nell'Antico Egitto, 2000 anni prima di Cristo, nella casa di un sacerdote di nome Imhotep. A distanza di anni, un egittologo torinese, si cimenta in un impresa analoga, raccontando una storia ambientata nella terra del Nilo, nella necropoli dell'antica Tebe, sul finire della XVIII dinastia (1335 a.C. circa). La vicenda si snoda in un'atmosfera di tensioni e paure fra rituali magici, misteriose uccisioni e inspiegabili violazioni di tombe, nel villaggio di Dei el Medina dove vivevano, con le loro famiglie, gli addetti all'allestimento delle tombe dei Faraoni, scavate in una gola deserta nota attualmente come "Valle dei Re" e chiamata dagli antichi Egizi ta set maat (Sede della Verità).
Il romanz si avvale di dati storici e l'ambiente è descritto con precisione scientifica sul fondamento di notizie desunte da documenti; il testo è di accattivante lettura ed emergono informazioni interessanti sui riti, le credenze religiose e i vari atteggiamenti del complesso pensiero egiziano.
Dai papiri Ebers e Hearst, inoltre, sono state tratte le diagnosi, le terapie e le ricette impiegate da un medico egizio.
Si ha così un quadro accurato della vita nella piccola comunità operaia: uomini e donne tormentati dai problemi e preoccupazioni, pronti a rallegrarsi per ogni piccola gioia, ma anche disposti a litigare con arguzia e arroganza, a compiere furti e perfino ad uccidere.
Il titolo del romanzo si ispira al calendario; gli Egizi avevano suddiviso l'anno in tre stagioni di quattro mesi, ciascuno di trenta giorni, chiamate, in relazione alla crescita del fiume, akhet (inondazione), peret (uscita della terra dall'acqua, inverno), shemu (siccità, estate)


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